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WindRunner, nasce negli Usa il nuovo gigante del cielo

WindRunner, nasce negli Usa il nuovo gigante del cielo

Dopo la distruzione dell’Antonov An-225 ucraino da parte dei russi, il mercato dei grandi aeroplani per trasporto merci è rimasto senza il suo protagonista. Ora una società americana propone il suo super cargo, che però interessa i militari.

L’Aeronautica Militare degli Stati Uniti (Usaf) ha dato il via a un nuovo ambizioso programma per costruire l’aereo da trasporto più grande del mondo. La Forza Armata ritiene che un aeroplano abbastanza grande da poter trasportare pale eoliche ma anche con caratteristiche tali da consentirgli di atterrare su piste di terra battuta possa avere applicazioni militari, quindi ha stipulato un accordo per la ricerca e lo sviluppo cooperativo per promuovere lo sviluppo di ciò che viene definito il Radia WindRunner (letteralmente, Corridore del vento). Mark Lundstrom, fondatore e Ceo della società Radia, l’azienda dl Colorado che lo sta progettando, ha dichiarato: “Sfruttando il design e le capacità uniche del WindRunner possiamo esplorare insieme soluzioni innovative per il trasporto di carichi fuori misura e di grandi volumi, migliorando la capacità del Dipartimento della Difesa di rispondere alle sfide globali.”

Lo WindRunner è stato concepito come soluzione a un problema ben lontano dalle esigenze logistiche dell’Esercito: le turbine eoliche hanno dimensioni limitate (e quindi anche efficienza limitata) a causa delle limitazioni di trasporto. Radia pensa che esistano molti luoghi caratterizzati da vento costante che potranno ospitare una pista sterrata abbastanza grande da consentire le operazioni di un aeroplano gigantesco, quindi ha dato il via a questo progetto specificamente per trasportare una pala di turbina eolica lunga 103 metri. Il risultato è una fusoliera dotata di una stiva di 8.000 metri cubi con una prua che si solleva per non creare intralcio. Ma viste le caratteristiche annunciate, l’Usaf è intervenuta per interesse strategico e improvvisamente il potenziale mercato del WindRunner si è ampliato. Lundstrom ha anche affermato: “L’aeromobile consentirà di consegnare gli oggetti più grandi del mondo nelle località più difficili da raggiungere. Questa collaborazione dimostra come le capacità commerciali possano contribuire a supportare la difesa nazionale statunitense integrandosi e rispondendo alle esigenze militari”.

Il progetto di ricerca congiunto esaminerà l’intera gamma di integrazione dell’enorme aereo nelle operazioni dell’Aeronautica Militare, dai tipi di carichi che potrebbe trasportare alle modalità di utilizzo nelle operazioni. Si presterà molta attenzione alle esigenze del suo aeroporto, compresi i servizi e le attrezzature che saranno necessari per ospitare l’enorme aereo. Attualmente il mercato dei grandi cargo militari è dominato dal McDonnell Douglas/Boeing C-17 Globemaster III introdotto nel 1995 per soddisfare una richiesta avanzata tra il 1980 e il 1990 per un velivolo tattico con caratteristiche di volo particolari per l’impiego e con una fusoliera che potesse avere un volume di carico superiore a 500 metri cubi (ne ha 592). Un valore che ne ha segnato il successo nelle esportazioni, essendo stato acquisito da Australia, Canada, Regno Unito, Qatar, Emirati arabi e Kuwait.

Il suo concorrente per i paesi non Nato, seppur nacque sovietico, fu realizzato in Ucraina da Antonov alla fine degli anni Ottanta. I progettisti dello studio di ingegneria “OKB 153” partirono dai disegni del modello An-124 per spingersi oltre, arrivando al modello An-225 Mriya (sogno, in lingua russa, anche se la Nato lo ha ribattezzato “Cosacco”), col quale Antonov realizzò il cargo aereo più grande del mondo con l’intento di poter trasportare la sua navetta spaziale “Buran” (mai andata oltre il prototipo). Purtroppo l’unico esemplare volante dei quattro costruiti è andato distrutto durante i primi attacchi russi nel febbraio 2022. Poteva trasportare fino a 250 tonnellate di carichi e per questo venne spesso utilizzato in contratti civili, venendo affittato per trasportare grandi componenti a lunga distanza. Per questo nel 1989 fu creata una società, la Antonov Airlines con sede a Kiev, che scelse come base operativa l’aeroporto londinese di Stansted per sfruttare i benefici dell’accordo commerciale fatto con la occidentale Air Foyle Heavylift, che le aprì il mercato occidentale. L’ultima missione commerciale dello Mriya avvenne ai primi di febbraio del 2022 con un volo da Tiensin (Cina) a Billund (Danimarca), per trasportare 90 tonnellate di test per il Covid-19. Dopo la missione tornò alla sua base in ucraina sull’aeroporto di Hostomel, dove fu distrutto la notte del 23 febbraio dai missili russi. Ora la statunitense Radia potrebbe scrivere un nuovo capitolo nella storia dell’aviazione.

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