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Plusvalenze Juventus, Agnelli chiede il patteggiamento

Plusvalenze Juventus, Agnelli chiede il patteggiamento

L’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha chiesto il patteggiamento nel processo Prisma sulle irregolarità dei bilanci della Juventus. Proposto il proscioglimento solo per Arrivabene. A ottobre la sentenza

Patteggiamento per chiudere tutto, scrivendo la parola fine a una vicenda processuale che è costata alla Juventus la penalizzazione nell’inverno 2023 e la conseguente esclusione dalla Champions League. I legali dell’ex presidente, Andrea Agnelli, e dei dirigenti a processo davanti al Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni, hanno presentato istanza di patteggiamento con offerta di risarcimento per le parti civili.

Agnelli e gli altri ex dirigenti sono chiamati a rispondere dell’ipotesi di reato di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali delle società quotate, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ostacolo agli organi di vigilanza. La vicenda è quella relativa ai bilanci della Juventus dal 2019 al 2021: secondo l’accusa sarebbero stati redatti in maniera infedele per alleggerire le perdite ed evitare apporti di capitale superiori a quelli comunque garantiti dalla proprietà negli ultimi anni.

Processo Prisma, la richiesta di patteggiamento per Agnelli e gli altri

I legali hanno chiesto il patteggiamento per chiudere la vicenda processuale per Andrea Agnelli un anno e 8 mesi (pena sospesa), mentre per l’allora vicepresidente Pavel Nedved un anno e 2 mesi. Per Fabio Paratici chiesto un anno e 6 mesi, così come per Cesare Gabasio. Un anno per il Chief Financial Officer bianconero Stefano Cerrato oltre che per Marco Re e Stefano Bertola. Pene sospese per tutti e convertite in ammenda. I pubblici ministeri hanno concordato con le difese. Per Maurizio Arrivabene è stato chiesto il proscioglimento, uno scenario che potrebbe portare il dirigente a riaprire anche la sua vicenda sportiva dove, invece, è stato ritenuto responsabile pur non essendo in servizio nel periodo dell’inchiesta.

Nella richiesta di patteggiamento è compresa anche la disponibilità al risarcimento del danno nei confronti della Consob nella misura di 300mila euro e delle duecento parti civili ammesse al processo, mentre per la Juventus è stata proposta una sanzione pecuniaria di 156.250 euro. Il verdetto sull’ipotesi è atteso il prossimo 22 settembre.

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