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Salviamo le radio in via d’estinzione

Salviamo le radio in via d’estinzione

La banda radio AM delle onde medie sta per sparire anche dalle autoradio. L’associazione OM Italiane lancia l’allarme: “Tu puoi salvarle. Adesso.”

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha avviato una consultazione pubblica che influenzerà il futuro dei ricevitori nei veicoli. In ballo c’è la sopravvivenza della banda in modulazione d’ampiezza (AM), un pilastro dell’informazione libera e accessibile, oggi minacciata dalla mancata tutela normativa. L’associazione OMItaliane, unico soggetto rappresentativo delle emittenti nazionali in onde medie, ha partecipato attivamente a tutte le fasi del processo regolatorio, a partire dalla prima consultazione pubblica del 2022 sull’introduzione della “prominence” per i servizi radiofonici, ovvero la rilevanza visiva o accessibilità prioritaria, concetto regolamentare che si riferisce alla visibilità e facilità di accesso ai servizi di interesse generale come radio e TV sulle interfacce digitali, comprese quelle dei veicoli, delle smart TV, degli smartphone e dei dispositivi connessi. In quella sede l’organizzazione ha sostenuto con forza il valore strategico della piattaforma AM, sia in analogico, sia nella sua evoluzione digitale “DRM30”, tecnologia di cui è promotrice in Italia e che rappresenta anche nel consorzio internazionale Digital Radio Mondiale (www.drm.org). Grazie a OMItaliane la tecnologia AM in DRM è rientrata nella Delibera Agcom n. 390/24/cons tra le piattaforme dei “Servizi d’interesse generale” (Sig), insieme ai modi FM e DAB+. I successivi incontri al tavolo tecnico permanente hanno evidenziato l’importanza primaria della radio analogica in AM come primo e fondamentale passo per evitare la completa esclusione.

Tuttavia il testo non impone ai costruttori l’obbligo di mantenere il ricevitore AM nei veicoli e ciò significa che anche se il sistema visualizzerà il logo AM, in assenza dell’hardware non sarà possibile ricevere alcun segnale. Senza un chiaro obbligo normativo, la tecnologia AM sarà progressivamente eliminata dalle autoradio. OMItaliane chiede un intervento legislativo urgente per equiparare l’obbligo di ricezione AM a quello per FM e DAB+, in nome del pluralismo informativo e dell’accessibilità. Le nuove emittenti AM sono in “aria” dal 2017 grazie alla legge 115/2015 che ha regolamentato le frequenze da 0 a 30 MHz e che rappresentano il territorio in cui agiscono rinnovando il concetto primario della radio, ovvero il servizio al pubblico soprattutto locale. A oggi sono attive più di 30 emittenti locali AM e il loro numero è in crescita seppur escluse dai contributi pubblici.

Queste emittenti soddisfano pienamente i requisiti di Agcom per i Sig, ovvero gratuità e diffusione in broadcasting), ma non hanno accesso ad alcun contributo pubblico, al contrario delle stazioni FM e DAB+. Questa disparità rischia di compromettere gravemente un intero settore penalizzando gli operatori che da oltre otto anni lavorano con determinazione per ottenere il giusto riconoscimento nel panorama radiofonico italiano. Un comparto essenziale per garantire l’informazione e il servizio pubblico nelle aree rurali, remote o colpite da emergenze, dove spesso la radio AM rappresenta l’unico mezzo di comunicazione ancora funzionante, come confermato dai recenti blackout in Spagna.

Agcom afferma che lo scopo della delibera è “garantire pluralismo, diversità culturale e informazione per tutti”, ma senza la ricezione AM milioni di cittadini rischiano di essere esclusi. Chiunque può intervenire nella consultazione Agcom inviando un contributo entro 30 giorni. È sufficiente inviare una mail PEC all’indirizzo [email protected] con oggetto: “Consultazione pubblica di cui alla delibera n. 110/25/CONS” dal sito https://www.agcom.it/provvedimenti/delibera-110-25-cons#allegati. Per informazioni: www.omitaliane.it Mail: [email protected]

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